La storia della rinomata “brioscia” l’ha vista varcare confini e conquistare sapori diversi pur non tradendo la sua tradizione originale, la quale viene portata in auge dalle sapienti mani dei maestri artigiani di Sablù.
Sablù é una realtà che custodisce l’eredità artigianale della brioscia così com’è conosciuta in tutto il mondo, punto di partenza e di forza del mastro pasticciere Lucio Pappalardo.
Il nostro dolce lievitato, capace di affascinare tutti per la sua forma e morbidezza caratteristica, ha raggiunto ad oggi bar e gelaterie tra le più importanti sul territorio nazionale e internazionale.
Procopio Francesco Cutò, conosciuto come Francesco Procopio dei Coltelli
a cui viene attribuita l’invenzione della brioscia
Si dice che originariamente la brioscia nacque in Francia, precisamente in Normandia, nel XVI secolo, frutto di una ricetta umile sviluppata da panettieri e pasticcieri del luogo che, mettendo insieme ingredienti come burro, uova e zucchero, diedero vita a una rivoluzione pasticcera: la “brioche”.
Un termine che sin dal nome, che deriva dal verbo normanno “brier” ovvero “impastare”, emana un profumo di qualità e artigianalità. Da allora il prodotto cominciò a diffondersi più frequentemente e valicò i confini francesi giungendo sino in Sicilia, dove divenne una vera e propria istituzione nella sua versione della brioscia cu tuppo, fatta nostra con i gusti e aromi che ricordano le arance di Sicilia.
Valorizziamo con estrema attenzione quel sentimento che si manifesta nello sguardo di chi, gustando la brioscia, si lascia trasportare dalla bontà di questo lievitato e dalla bellezza di quel senso di appartenenza che porta con sé. Rivisitata rispetto alla ricetta francese con l’utilizzo di materie prime personalizzate, la brioscia Sablù, nel pieno rispetto di una tradizione di famiglia portata avanti con passione da Lucio Pappalardo, rievoca una storia che si intreccia, in qualche modo, con quella della sua evoluzione nella nostra dolce Isola.
Si narra che la sua forma così caratteristica derivi da un’idea di un pasticciere al servizio di una nobile famiglia messinese con diverse figlie femmine. Ispirandosi all’acconciatura raccolta “a tuppo” delle donne della famiglia, il mastro realizzò un impasto morbido dall’aspetto originale per arricchire con gusto e stile le colazioni e le merende più sfiziose. Per questo, a differenza di quanto diffuso comunemente, la brioscia in Sicilia si distingue dai soliti dolci “da caffetteria” per la versatilità dei suoi usi: perfetta per accompagnare granite e gelati; ottima in abbinamento con marmellate e creme spalmabili; ideale da inzuppare nel caffè o nel latte.
Il suo tuppo è come il cuore, la parte più preziosa che si è disposti a donare solo se spinti da una forte emozione.
La tradizione della brioscia incontra l’esperienza, la passione e l’artigianalità di un team di persone, le quali vantano una vasta gamma di prodotti, monitorati attentamente in ogni passaggio in prima persona dal mastro Pappalardo nel laboratorio artigianale dolciario di Acireale, preparati con cura e materie prime di alta qualità.
Un’esperienza sensoriale che con Sablù, brand che nasce appositamente per superare le mura del laboratorio, grazie al suo sito e-commerce riesce a portare a chiunque la nostra bontà realizzata a mano, offrendo il meglio della sua lenta lievitazione di “24/36 ore” e della dedizione impiegata durante tutto il suo processo di lavorazione.
Le nostre briosce restituiscono sin dal primo assaggio l’impegno di chi quotidianamente, guidato dall’amore per il proprio lavoro, trasforma le ricette della tradizione in opere d’arte tutte da gustare, come se ogni produzione desse vita a una nuova scoperta pur riproponendo le dolcezze “di una volta”.
Arricchite nell’aroma e diversificate nelle forme, ogni brioscia Sablù è avvolta in una speciale capsula ATM, un’innovazione che rappresenta il risultato di attenti studi e ricerche di prodotto e che oggi permette di offrire, ovunque venga gustata nel mondo, l’unicità e la freschezza di un dolce dall’anima innovativa, ma tradizionalmente siciliana.