Soffice, profumata e irresistibile: la brioscia col tuppo è molto più di un semplice dolce, è un simbolo della pasticceria siciliana. Ma qual è la sua storia? E perché si chiama così?
Origini e curiosità.
La brioscia siciliana affonda le sue radici nella tradizione dolciaria dell’isola, influenzata dalle contaminazioni arabe e francesi. Il suo nome deriva dalla forma: il piccolo “tuppo” superiore ricorda lo chignon basso delle donne siciliane di una volta, chiamato appunto tuppo in dialetto.
A differenza delle classiche brioche francesi, la versione siciliana è più compatta, meno burrosa e più profumata.
L’abbinamento perfetto: granita e gelato
Non si può parlare di brioscia col tuppo senza citare il suo compagno perfetto: la granita siciliana. In Sicilia la colazione estiva per eccellenza è proprio questa: una brioscia soffice, pronta a essere inzuppata nella freschezza di una granita al limone, alle mandorle o al pistacchio.
In alternativa, la brioscia è anche perfetta con il gelato artigianale, trasformandosi in un dessert goloso e iconico.